L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha aggiornato le tariffe per i clienti nel servizio di tutela della vulnerabilità, registrando un incremento del 4,6% rispetto a ottobre. Il prezzo della sola materia prima gas per novembre è stato fissato a 45,13 €/MWh, mentre il costo finale per il cliente tipo (consumo annuo medio di 1.100 mc) ha raggiunto 122,15 centesimi di euro per metro cubo.
Prezzi in crescita e fattori di mercato
L’aumento della bolletta è principalmente legato alla crescita dei prezzi all’ingrosso. Contestualmente, anche l’Italian Gas Index (IGI) del Gestore dei Mercati Energetici (GME) è in rialzo: il 4 dicembre ha toccato 52,18 €/MWh, contro i 47,76 €/MWh registrati il primo dicembre. L’indice IGI è aggiornato quotidianamente sulla base delle transazioni nel mercato del gas naturale.
Secondo Arera, il prezzo finale della bolletta di novembre è così suddiviso:
- 41,92% (51,20 cent€/mc): costo della materia prima gas e attività connesse
- 5,03% (6,15 cent€/mc): spese per la vendita al dettaglio
- 22,95% (28,03 cent€/mc): trasporto e gestione del contatore
- 2,41% (2,95 cent€/mc): oneri generali di sistema
- 27,69% (33,82 cent€/mc): imposte
Il prezzo del gas per i clienti tutelati viene aggiornato mensilmente in base alla media dei prezzi del mercato all’ingrosso italiano (PSV day ahead) e pubblicato nei primi due giorni lavorativi del mese successivo.
Situazione del gas in Europa
A livello europeo, il prezzo del gas naturale è in calo rispetto ai massimi recenti. Il Title Transfer Facility (TTF), il principale indice di riferimento nei Paesi Bassi, ha registrato un ribasso a 47,6 €/MWh il 4 dicembre, dopo aver toccato 49 €/MWh nei giorni precedenti. La riduzione è dovuta alle previsioni di un clima più mite e ventoso, che ha abbassato la domanda di riscaldamento e produzione elettrica.
Sul fronte della fornitura, i flussi da Norvegia e Russia rimangono stabili, ma gli stoccaggi di gas dell’UE si attestano all’84,7% della capacità, in calo rispetto al 94,2% dello scorso anno. L’UE sta aumentando le riserve per prepararsi all’inverno 2025, mentre restano incertezze legate al possibile stop del transito del gas russo attraverso l’Ucraina.
Secondo l’Oxford Institute for Energy Studies, la domanda di gas in Europa è destinata a ridursi del 2% nel 2024 rispetto al 2023. Tuttavia, le previsioni per l’inverno 2024/25 indicano un incremento di circa 10 miliardi di metri cubi, dovuto a temperature più fredde. Questo potrebbe portare a una maggiore richiesta di GNL (gas naturale liquefatto) e a un’intensificazione dei prelievi dagli stoccaggi, con conseguenti pressioni al rialzo sui prezzi.
In sintesi, la combinazione di fattori climatici, incertezze geopolitiche e dinamiche di mercato lascia presagire una volatilità dei prezzi nei prossimi mesi, con possibili ulteriori aumenti per i consumatori.
Fonte: Redazione QualEnergia.it del 04.02.2024